Studio Venturin Elaborazione Dati

Con le tariffe INAIL 2019 le imprese devono fare i conti con alcune novità relative all’autoliquidazione 2018/2019. In particolare, ci si deve ricordare di calcolare la riduzione del premio assicurativo del 15,81% esclusivamente sui premi di regolazione 2018. Inoltre, non è dovuto per il 2019 il premio supplementare “silicosi e asbestosi” e viene eliminato lo sconto per il settore edile pari all’11,50%. Nulla è variato, invece, in merito all’inquadramento dei datori di lavoro nelle gestioni tariffarie, che continua ad avvenire secondo la classificazione disposta dall’INPS (o dall’INAIL, per le aziende non soggette alla classificazione previdenziale). Sviluppando i primi calcoli possono, però, arrivare delle sgradite sorprese.

La COVIP ha pubblicato le istruzioni annuali per il versamento del contributo di vigilanza dovuto dai fondi pensione nel 2019, da effettuarsi su conto corrente bancario entro il prossimo 31 maggio. La misura è confermata nello 0,5 per mille dell’ammontare dei contributi incassati, a qualsiasi titolo, dalle forme pensionistiche complementari nel 2018. L’adempimento è a carico dei fondi pensione preesistenti, negoziali, aperti e dei piani individuali di previdenza che, al 31 dicembre 2018, erano iscritti all’Albo tenuto dall’Autorità di Vigilanza.

All’esordio le nuove tariffe per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. Con la prossima scadenza dell’autoliquidazione INAIL, fissata per il 16 maggio 2019, prende il via la revisione dei tassi di premio disposta dalla legge di Bilancio 2019. Le basi di calcolo, che l’INAIL ha provveduto a ricalcolare, si applicano alla rata di acconto da versare per il 2019, mentre il saldo del premio dovuto per il 2018 deve essere determinato sulla base della tariffa previgente. Numerose sono le difficoltà pratiche che devono affrontare le aziende: come prepararsi all’autoliquidazione 2018/2019?

La disposizione della legge di Bilancio 2019, che punisce con il raddoppio delle sanzioni la recidiva delle imprese che commettono illeciti in materia di lavoro, si applica alla reiterazione dei “medesimi illeciti”, ossia in caso di ulteriore violazione dello stesso precetto trasgredito nel precedente triennio. Inoltre, in questo intervallo temporale si deve contemporaneamente collocare tanto la condotta illecita, quanto l’accertamento e la contestazione dell’illecito. Sono alcuni dei chiarimenti forniti dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro che, con due distinte note, ha chiarito i dubbi interpretativi sorti nell’applicazione della norma.