Studio Venturin Elaborazione Dati

Se ad acquistare il gas da un cedente estero è la stabile organizzazione italiana, limitatamente a questa operazione, la Società sarebbe debitore d'imposta, dal momento che gli obblighi relativi alle cessioni di beni e alle prestazioni di servizi effettuate nel territorio dello Stato da soggetti non residenti nei confronti di soggetti passivi stabiliti nel territorio dello Stato sono adempiuti dai cessionari o committenti. Lo ha chiarito l’Agenzia delle Entrate con la risposta a interpello n. 193 del 25 giugno 2020.

Con risoluzione n. 33/E del 25 giugno 2020, l’Agenzia delle Entrate ha istituito il codice tributo 6915 per l’utilizzo in compensazione - tramite il modello F24 - del credito d’imposta spettante alle imprese turistico ricettive, agli agriturismi e ai bed & breakfast in relazione agli sconti praticati in favore dei beneficiari del bonus vacanze, previsto dal decreto Rilancio. Il bonus può essere richiesto a partire dal 1° luglio ed è utilizzabile fino al 31 dicembre 2020.

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Con la Norma di comportamento n. 209, l’AIDC torna all’utilissima funzione di suggerire come comportarsi di fronte a un problema, enfatizzato dalla fatturazione elettronica, che recapita ai soggetti d’imposta fatture che possono presentare aspetti in tutto o in parte anomali. Può capitare, ad esempio, di ricevere una fattura che non ha nessuna attinenza con il rapporto contrattuale tra emittente e destinatario, oppure anche una fattura che non ha nessuna anomalia nei dati relativi all’imponibile, all’aliquota e all’imposta, ma presenta imprecisioni nella parte descrittiva. Cosa fare allora delle fatture ricevute che presentano anomalie più o meno rilevanti? E quale responsabilità grava sul cliente per gli errori del fornitore?

Il Governo presenterà una nuova richiesta di scostamento al Parlamento per varare entro la metà del mese di luglio un nuovo decreto per prolungare e garantire la continuità degli interventi e prevedere nuove misure rispetto a quelle del decreto Rilancio. Tra le nuove misure si prevede il sostegno ai Comuni e alle Regioni e il prolungamento delle misure a sostegno del lavoro, dell’occupazione e della cassa integrazione. Lo ha dichiarato il Ministro dell’Economia e delle finanze Roberto Gualtieri, nel corso dell’audizione del 24 giugno 2020 in Commissione Bilancio della Camera, nell’ambito dell’esame del decreto Rilancio.

Entro il prossimo giugno, le imprese che hanno approvato il bilancio senza derogare ai normali termini previsti dal codice civile, dovranno verificare se hanno i requisisti per poter non versare il saldo IRAP 2019 e l’acconto 2020. Assonime, a ridosso della scadenza, si pone un dubbio di cruciale importanza: si chiede infatti se questo tetto massimo debba valere per le singole società tenute al versamento dell’IRAP, o debba valere per l’insieme delle società appartenenti al medesimo gruppo. Ad oggi l’orientamento del Ministero, interpellato dalla Associazione, sembra essere quello di ritenere che il limite possa essere calibrato sulle singole entità e non sull’intero gruppo di appartenenza, tuttavia tale orientamento dovrà essere avallato dalla Commissione europea, il cui responso non si avrà quasi sicuramente entro gli imminenti termini.