Studio Venturin Elaborazione Dati

È utile la consulenza di un professionista quando si parla di filantropia? Sicuramente chi ha meno a che fare con questo tipo di tematiche potrebbe essere indotto a ritenere che, quando qualcuno si muove in base a tali dinamiche, debba essere condotto esclusivamente dal sentire interiore. In realtà, le cose non stanno esattamente così: un’operazione filantropica posta in essere in maniera poco felice può comportare non solo il mancato raggiungimento dell’obiettivo prefissato ma anche, in casi estremi, il depauperamento di parte del patrimonio familiare. L’intervento del giusto advisor, il wealth manager, può fare la differenza. Inoltre, filantropia e pianificazione patrimoniale sono molto più correlate di quanto, in realtà, ci si possa aspettare.

Dal 1° luglio 2019 il processo tributario telematico diventa obbligatorio. L’obbligatorietà del deposito telematico di atti e documenti, prevista dal decreto fiscale 2019, determinerà presso ciascuna Commissione provinciale e regionale l’immediata e quasi totale eliminazione del deposito cartaceo della documentazione relativa alle nuove controversie. L’utilizzo delle procedure informatiche resterà facoltativo solo per i contribuenti che decidono di stare in giudizio senza assistenza tecnica. L’obiettivo è ridurre in modo strutturale i costi relativi a gestione e custodia degli archivi tributari, recuperando la produttività del personale di segreteria e conseguendo un risparmio stimato in circa 5 milioni di euro. A ciò si aggiunga l’introduzione dell’udienza a distanza, che porterà ad un ulteriore taglio dei costi di trasferta dei funzionari degli enti impositori.

Sui conti dedicati dei notai affluiscono le somme che il notaio è obbligato a ricevere dai clienti per versare tributi o adempiere ad obbligazioni in caso di cessione di immobili o aziende, ed ogni altra somma annotata nel registro delle somme e dei valori. Il legislatore non ha qualificato giuridicamente il deposito di tali somme, né il titolo del possesso del notaio. La banca presso la quale è intrattenuto il conto è invece costretta a qualificare giuridicamente il titolo del possesso del notaio, per adempiere ai propri obblighi di registrazione in base alla legge antiriciclaggio. Le cose cambiano a seconda che l’incarico ricevuto dal notaio venga qualificato come un contratto di mandato o deposito ovvero di affidamento fiduciario.

Il decreto fiscale collegato alla legge di Bilancio 2019 abroga l’obbligo di numerazione progressiva delle fatture ricevute e registrate nel libro degli acquisti. La semplificazione è sicuramente positiva e sarà ben accolta da tutti gli operatori. Tuttavia non è perfettamente chiaro l’ambito applicativo della novella: in base ad un’interpretazione letterale della disposizione, infatti, la semplificazione non interesserebbe i contribuenti esonerati dall’obbligo di registrazione degli acquisti ai fini IVA. È tuttavia auspicabile che l’Agenzia delle Entrate interpreti nuova norma nel senso di ritenere l’obbligo abrogato per ogni soggetto, quindi anche per i contribuenti non obbligati ad istituire il registro degli acquisti, ad esempio contribuenti forfetari, contribuenti ex minimi, enti associativi che hanno optato per il regime forfetario.

Pubblicata nel sito istituzionale dell’Agenzia delle Entrate la guida aggiornata relativa alle agevolazioni fiscali previste per interventi di riqualificazione energetica degli edifici. In linea generale, tale detrazione spetta nella misura del 65 per cento per gli interventi eseguiti fino al 31 dicembre 2018, così come stabilito dalla legge di bilancio 2018 (ha disposto la proroga della maggior detrazione al 65 per cento, altrimenti pari al 50 per cento). L’agevolazione fiscale in questione consiste nella possibilità di detrarre dall’Irpef ovvero dall’Ires le spese sostenute per l’effettuazione di interventi che consentono di aumentare il livello di efficienza energetica degli esistenti edifici.

La società neocostituita non può immediatamente beneficiare del credito d’imposta previsto per gli investimenti pubblicitari incrementali effettuati su giornali quotidiani e periodici, nonché sulle emittenti radio-televisive a diffusione locale. Mancano nel caso di specie i dati storici per effettuare un confronto al fine di verificare la sussistenza dell’incremento degli investimenti. Lo ha precisato l’Agenzia delle Entrate con la risposta n. 38 del 18 ottobre 2018 ad una istanza di interpello

L’accertamento integrativo è legittimo solo se fondato su elementi nuovi rispetto a quello precedentemente emesso per il medesimo periodo d’imposta. Non può quindi basarsi esclusivamente sulle medesime circostanze già note all’Ufficio ma diversamente valutate e considerate. A stabilire questo principio è la sentenza n. 26191 depositata il 18 ottobre 2018 della Corte di Cassazione.