Studio Venturin Elaborazione Dati

Non solo semplificazioni, ma anche lotta all’evasione fiscale. Con il rischio, però, di bloccare le nuove attività commerciali. Sembrano essere queste le parole che meglio descrivono il progetto di legge sulle semplificazioni fiscali, laddove consente agli enti locali di subordinare il rilascio o il rinnovo delle licenze alla verifica della regolarità del pagamento dei tributi locali da parte dei soggetti richiedenti. L’applicazione della norma, peraltro, sembra essere completamente svincolata rispetto all’immobile utilizzato per l’esercizio dell’attività per cui si richiede il rilascio o il rinnovo della licenza. Le irregolarità “bloccanti” potrebbero quindi riguardare anche altri immobili detenuti a titolo di proprietà o in locazione, anche per finalità private dall’imprenditore. Con effetti estremamente penalizzanti.

Il decreto Crescita ripropone il bonus aggregazioni, introdotto per la prima volta con la Finanziaria 2007, per le operazioni straordinarie realizzate entro il 31 dicembre 2022. L’agevolazione, in deroga al principio di neutralità fiscale, consente di beneficiare dell’affrancamento gratuito, ai fini IRES e IRAP, del maggior valore attribuito all’avviamento e ai beni strumentali per effetto dell’imputazione su tali poste di bilancio del disavanzo da concambio emergente nelle operazioni di fusione scissione e conferimento. Il beneficio fiscale è riconosciuto su affrancamento di ammontare complessivo non superiore a 5 milioni di euro.

La riqualificazione di un evento criminoso in una differente fattispecie di reato nel corso di un processo risponde all’esigenza di garantire la piena corrispondenza tra l’accusa e la sentenza emessa al termine del grado di giudizio, nell’ottica della tutela del diritto di difesa dell’imputato. Questo si attiva anche in presenza di modifiche strutturali subite dalle norme violate, come nel caso della riforma dei reati tributari. Tuttavia, come precisato dalla Corte di Cassazione con la sentenza n. 15500 del 2019, il giudice non è chiamato a garantire la rinnovazione della contestazione della nuova fattispecie, quando l’imputato è edotto delle novità legislative.

Il presidio telematico dei carichi veicolati attraverso i Fast corridor è idoneo strumento di monitoraggio e controllo a disposizione dell’autorità doganale per evitare l’aumento del rischio di frodi per la sicurezza garantita dal monitoraggio dei mezzi su cui viaggiano le merci. Lo ha reso noto l’Agenzia delle Dogane che ha impartito adeguate istruzioni per l’attivazione e la gestione di Corridoi controllati dalla Piattaforma Logistica Nazionale (PLN) e dal Sistema Informativo Logistico Ferroviario (SILF) mediante un nuovo disciplinare per l’adeguamento alle nuove norme.