Sono 6 milioni 145 mila i lavoratori italiani che per svolgere le proprie mansioni necessitano del contatto diretto, in alcuni casi fisico, con il pubblico. Si tratta di una quota importante dell’occupazione italiana (il 26,5%) concentrata maggiormente nel Nord Italia (48,7%) che, man mano che il lockdown inizierà ad alleggerirsi, si troverà a modificare il proprio stile di lavoro. Non solo mascherine e guanti, obbligatori per tutti, ma anche dispositivi specifici di protezione e una riorganizzazione dell’attività per garantire quel distanziamento sociale destinato ad accompagnarci ancora per i prossimi mesi. Queste le indicazioni riportate dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro sulla base dei risultati dell’indagine “Come cambieranno le professioni di prossimità” contenente una classifica dei lavoratori maggiormente esposti al contagio e più bisognosi di tutele per la Fase 2.