Nella lettera inviata al Ministro Tria sul Documento Programmatico di Bilancio per il 2019, l’UE evidenzia una “deviazione senza precedenti” nella storia del Patto di stabilità. La dialettica tra Italia e Commissione europea, tuttavia, potrebbe essere considerata di secondaria importanza, anche se portasse, come probabile, all’avvio di una procedura di infrazione. Il problema non è il giudizio in sé della Commissione, ma come questo giudizio, e la replica italiana, verranno valutati da investitori ed agenzie di rating. Se l’Italia, il cui debito è in mano per il 30% a investitori internazionali, venisse considerata un debitore meno affidabile, le conseguenze in termini di peggioramento sia dei saldi di finanza pubblica sia sulla solidità del nostro sistema finanziario potrebbero essere pesanti.