Entro il 31 dicembre 2019, gli Stati membri UE sono tenuti a recepire nella legislazione nazionale le disposizioni della direttiva DAC6 che, con pieno effetto a partire dal 1° luglio 2020, richiedono a intermediari e professionisti di informare le autorità fiscali in merito a schemi o meccanismi transfrontalieri fiscalmente aggressivi di cui vengano a conoscenza. Ad oggi, però, 24 Stati UE devono ancora recepire pienamente le disposizioni della direttiva: lo hanno già fatto solo Ungheria, Lituania, Polonia e Slovenia. Ad ostacolare questo processo, oltre ai problemi interpretativi, anche il fatto che l'attuazione della DAC6 metterebbe in discussione il privilegio del segreto professionale e il diritto all'autoincriminazione per più di 1 milione tra avvocati, commercialisti e consulenti fiscali.