Con l’approvazione al Senato del Ddl di conversione del decreto Cura Italia, si è (forse) consumata la lunga discussione sulla proroga di due anni degli accertamenti. La nuova formulazione però non convince affatto né dal punto di vista della soluzione tecnica adottata né rispetto alla volontà unanime di disinnescare la proroga biennale che l’Esecutivo, forse anche inconsapevolmente (a giudicare dagli emendamenti pervenuti in sede di conversione), aveva riservato alle attività di liquidazione, controllo, accertamento, contenzioso e riscossione a favore degli enti impositori, degli enti previdenziali e assistenziali e degli agenti della riscossione, in relazione ai periodi d’imposta in scadenza nell’annualità interessata dalla sospensione dei versamenti e degli adempimenti.