L’incompatibilità delle figure degli amministratori giudiziari, dei loro coadiutori, dei curatori fallimentari e degli altri organi delle procedure concorsuali, per rapporti di parentela, affinità, convivenza e, comunque, assidua frequentazione con magistrati addetti all’ufficio giudiziario al quale appartiene il magistrato che conferisce l’incarico e la vigilanza del Presidente della Corte di appello sulle nomine ai predetti incarichi, sono le principali previsioni del decreto approvato, in esame definitivo, dal Consiglio dei Ministri del 16 maggio 2018.