Studio Venturin Elaborazione Dati

In tema di detrazione IRPEF per interventi di recupero del patrimonio edilizio, non risulta agevolabile il box auto acquistato da un contribuente, che deriva da un intervento di ristrutturazione di un immobile ad uso abitativo con cambio di destinazione d’uso e non da un intervento di “nuova costruzione”. Lo ha ribadito l’Agenzia delle Entrate nella risposta a interpello n. 6 del 2018.

Sulla base di quanto stabilito dal protocollo sui privilegi e sulle immunità dell’UE non può essere considerato fiscalmente residente in Italia un contribuente trasferitosi nel territorio dello Stato italiano, il cui coniuge sia stato assunto in qualità di funzionario/agente dell’Unione Europea, e che non svolge alcuna attività professionale. Lo ha chiarito l’Agenzia delle Entrate in risposta a un’istanza di interpello (n. 5 del 19 settembre 2018). Il contribuente non è nemmeno tenuto a porre in essere gli adempimenti previsti in materia di monitoraggio fiscale (per mancanza del requisito soggettivo) qualora detenga conti correnti all’estero, così come non è tenuto al pagamento dell’IVAFE.

Sulla base di quanto stabilito dal protocollo sui privilegi e sulle immunità dell’UEnon può essere affatto considerato fiscalmente residente in Italia il funzionario/agente dell’Unione Europea che risulta fiscalmente residente in Belgio in ragione di quanto stabilito dall’art. 13 del suddetto protocollo, e che ha trasferito fisicamente la propria residenza in Italia. Lo ha chiarito l’Agenzia delle Entrate in risposta a un’istanza di interpello (n. 7 del 19 settembre 2018). Il soggetto in questione non è nemmeno tenuto a porre in essere gli adempimenti previsti in materia di monitoraggio fiscale (per mancanza del requisito soggettivo) qualora detenga conti correnti all’estero, così come non è tenuto al pagamento dell’IVAFE.

Può beneficiare della detrazione d’imposta prevista dal Tuir per l’effettuazione di interventi finalizzati al risparmio energetico il contribuente che sostiene spese per l’acquisto/montaggio di un sistema di accumulo collegato ad un impianto fotovoltaico, precedentemente installato presso la propria abitazione, e per il quale non ha mai fruito della prevista detrazione IRPEF. Lo ha messo in evidenza l’Agenzia delle Entrate con la risposta ad istanza di interpello n. 8 del 19 settembre 2018. Ciò che assume rilevanza per beneficiare della detrazione è costituito dal fatto che il sistema sia installato contestualmente ovvero successivamente rispetto all’impianto fotovoltaico.

Nel periodo annuale in cui si predispongono le dichiarazioni dei redditi, è utile fare il punto sulla convenienza alla permanenza nel regime forfetario che, al netto di evidenti agevolazioni contabili, non sempre garantisce un risparmio d’imposta rispetto ai regimi tradizionali soggetti ad IRPEF. Una analisi comparativa attraverso alcuni raffronti tra categorie produttive è utile per verificare quando sia consigliabile uscire dal regime in base alle proprie condizioni personali, familiari e di redditi complementari. La prospettiva di attribuire al regime forfetario il ruolo di flat tax promessa dal Governo, estendendone i limiti di fatturato, rafforza la necessità di osservare quando sia veramente vantaggioso aderire a questa agevolazione, finché non diverrà il modello fiscale naturale.

Il passaggio da un sistema di fatturazione e di archiviazione, fondato sulla carta e quindi analogico, ad un sistema digitale, informatico e quindi smaterializzato, non sarà del tutto indolore. Sarà, infatti, necessario coniugare le disposizioni attualmente in vigore, che prevedono l’obbligo di numerazione delle fatture di acquisto, con i documenti “generati” in formato digitale che, per loro natura, non sono modificabili. L’Agenzia delle Entrate ha individuato la soluzione, ma una possibilità alternativa è stata illustrata da Assosoftware nel comunicato stampa del 18 settembre 2018.