Studio Venturin Elaborazione Dati

Le ultime modifiche approvate dal Comitato per gli affari economici e monetari mettono in luce gli elementi di convenienza insiti nell’adozione della CCCTB, la base imponibile consolidata comune per l'imposta sulle società. Le imprese che operano su base transfrontaliera, infatti, incontrano ostacoli e distorsioni di mercato che derivano dalla presenza nell’UE di 28 regimi diversi di tassazione. Il consolidamento costituisce l'unico mezzo per superare gli ostacoli fiscali: eliminerebbe le formalità connesse ai prezzi di trasferimento e la doppia imposizione all'interno dello stesso gruppo e garantirebbe il pagamento delle imposte nel luogo in cui sono realizzati gli utili e in cui le imprese hanno una stabile organizzazione. Tuttavia, nonostante il nuovo (seppur lento) passo in avanti, il progetto CCCTB resta sospeso: la legge è scritta, ma il consenso è assente.

Un software, un app e una procedura web resi gratuiti per emettere le fatture elettroniche, un sistema di conservazione gratuito aderendo ad un accordo di servizio: sono alcuni degli strumenti che l’Agenzia delle entrate metterà a disposizione del contribuente per facilitarlo al nuovo sistema obbligatorio di fatturazione elettronica in arrivo. E’ quanto si legge nel provvedimento 30 aprile 2018 nel quale, oltre alla fattura elettronica, si definiscono le regole per le nuove comunicazioni dei dati delle operazioni transfrontaliere.

A partire dal prossimo 1° luglio le cessioni di benzina e gasolio che sono utilizzati come carburanti per motori dovranno essere documentate con la fattura elettronica. A tal proposito l’Agenzia delle Entrate ha emesso, in data 30 aprile 2018, la circolare n. 8/E, con la quale ha fornito i primi chiarimenti in merito alle misure che sono state introdotte dalla Legge di bilancio 2018.

Scaduto, con il 30 aprile 2018, scaduto il termine per la presentazione della dichiarazione annuale IVA, è già tempo di dichiarazione integrativa. Mai come quest’anno il ricorso all’istituto della dichiarazione integrativa permette di ovviare ad errori e/o omissioni che hanno interessato i nuovi adempimenti IVA. Infatti, presentando l’integrativa IVA è possibile non solo detrarre l’IVA relativa alle fatture emesse e ricevute nel 2017, ma non annotate entro il 30 aprile, ma anche sanare errori e/o omissioni commessi nella trasmissione delle comunicazioni delle liquidazioni periodiche IVA effettuate.

Il Garante per la privacy ha pubblicato lo scorso 27 aprile il proprio parere sullo schema di decreto del MEF relativo alle modalità tecniche di invio dei dati di alimentazione del Registro degli operatori compro oro. Il Garante ha ad esempio invitato ad effettuare una attenta selezione dei dati che devono essere inseriti all’interno delle due sezioni (una ad accesso pubblico e una ad accesso riservato). Relativamente all’area ad accesso riservato ha ravvisato la necessità che esso avvenga con procedura di autenticazione e autorizzazione, e su connessione protetta.

Pubblicato il 30 aprile in Gazzetta Ufficiale il decreto del MEF con il quale sono stati definiti, per l’anno 2018, i nuovi coefficienti da utilizzare per il calcolo dell’Imu in relazione ai fabbricati che appartengono al gruppo catastale D.

Le associazioni sportive dilettantistiche, al pari di tutti gli enti che usufruiscono di agevolazioni fiscali, devono provare la sussistenza dei requisiti sostanziali e non soltanto formali. A tal fine è necessario esibire prove che asseverino l’effettiva natura e lo svolgimento di un’attività di promozione della disciplina sportiva, senza alcun fine di lucro. A precisarlo è la Corte di Cassazione, con l’ordinanza 10393 depositata il 30 aprile 2018.

Con l’ordinanza n. 10395 del 30 aprile 2018, la Corte di Cassazione ha ribadito che la contestazione di omessa fatturazione di determinate operazioni commerciali può essere provata anche mediante il rinvenimento della contabilità in nero presso un altro soggetto (cliente/fornitore). In questi casi è il contribuente che deve fornire la prova contraria, non potendo semplicemente opporre il mancato ritrovamento di indizi nel corso della verifica presso i propri locali.