La legge di Bilancio 2020 ha reso strutturale l’aliquota agevolata della cedolare secca sulle locazioni a canone concordato di unità immobiliari abitative, fissandola in misura pari al 10%. La scelta per la cedolare implica la rinuncia alla facoltà di chiedere, per tutta la durata dell’opzione, l’aggiornamento del canone di locazione, inclusa la variazione accertata dall’ISTAT dell’indice dei prezzi al consumo. Per effetto di tale opzione, tuttavia, non risultano dovute l’imposta di registro e l’imposta di bollo, ordinariamente previste per registrazioni, risoluzioni e proroghe dei contratti stessi. Quanto si può risparmiare?