Studio Venturin Elaborazione Dati

Nell’ambito di un generale inasprimento del trattamento sanzionatorio per i delitti in materia di imposte sui redditi e IVA, così come operato dal decreto fiscale 2020, spicca quello per le frodi fiscali realizzate avvalendosi di fatture false: la modifica della cornice edittale si accompagna peraltro all’applicabilità della confisca allargata e alla responsabilità amministrativa da reato degli enti. Quale ultima possibilità per sottrarsi al quadro punitivo, il legislatore offre la non punibilità laddove il debito tributario sia stato integralmente estinto in modo spontaneo, ovvero prima della formale conoscenza di accertamenti amministrativi o procedimenti penali.

Con D.M. 18 febbraio 2020, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 2 marzo 2020, il Ministero dell'Economia e delle finanze ha individuato le associazioni che operano per la realizzazione o che partecipano a manifestazioni di particolare interesse storico, artistico e culturale, legate agli usi ed alle tradizioni delle comunità locali, che, a norma di legge, sono equiparate ai soggetti esenti dall’IRES.

Lo scambio automatico obbligatorio di informazioni fiscali relativamente a schemi transfrontalieri a rischio elusione, previsto dal decreto attuativo della direttiva DAC6, coinvolge gli intermediari, intendendosi come tali i consulenti fiscali, gli avvocati, i consulenti finanziari e contabili, ma non solo: l’obbligo di segnalazione riguarda anche altri fornitori di servizi, come le società di consulenza, le banche, le compagnie assicurative o i gestori degli investimenti. Il decreto dispiegherà i suoi effetti dal 1° luglio 2020. Non si deve, però, dimenticare la retroattività consentita dalla direttiva europea: pertanto, gli intermediari fiscali e i contribuenti dovranno esaminare un arretrato relativo agli accordi transfrontalieri, andando indietro fino al 25 giugno 2018, poiché la direttiva DAC 6 si applica con effetto retroattivo.

Adempimenti tributari sospesi fino al 31 marzo nella zona rossa (ma i versamenti dovranno essere effettuati nel corso del mese di aprile); cambia il calendario fiscale: CU entro il 31 marzo e dichiarazione precompilata disponibile entro il 5 maggio. È il primo intervento previsto dal D.L. n. 9/2020 per fronteggiare le conseguenze economiche dell’emergenza Coronavirus. Servono, però, misure molto più coraggiose, ad esempio, prevedere una nuova edizione della pace fiscale: non solo rottamazione delle cartelle, ma anche definizione delle liti pendenti e delle liti potenziali. L’intervento sarebbe fondamentale: se il possibile contenzioso non fosse disinnescato o il contribuente non pagasse gli importi dovuti in base ad avvisi bonari o cartelle, rischierebbe di entrare nella spirale delle azioni esecutive.