C’è da sempre una guerra non dichiarata, ma latente, tra i professionisti chiamati a fornire al cittadino i necessari supporti tecnico-giuridici e l'autorità giudiziaria, impegnata nell'accertamento e nella repressione dei reati, soprattutto quelli di impresa o, comunque, a contenuto finanziario. Senza l’apporto del professionista, spesso il reato non sarebbe stato commesso o sarebbe stato commesso in modo diverso o sarebbe stato meno difficile accertarlo o reprimerlo. Altrettanto spesso, però, il cliente commette illeciti senza che il suo professionista lo sappia o contro il suo consiglio: il professionista, coinvolto in reati altrui, rischia di pagare un prezzo altissimo. Per questo alla magistratura si chiede la massima attenzione prima di assumere iniziative potenzialmente distruttive della vita e del lavoro del professionista coinvolto.