Fisco

In tema di plusvalenze derivanti dalla cessione di fabbricati cd. "da demolire", ai fini dell'imponibilità della plusvalenza, se oggetto del trasferimento a titolo oneroso è un edificio, detto trasferimento non può mai essere riqualificato come cessione di area edificabile, nemmeno quando l'edificio è destinato alla successiva demolizione e ricostruzione. Lo ha chiarito l’Agenzia delle Entrate con la risposta a interpello n. 312 del 4 settembre 2020 con cui ha evidenziato che la circolare n. 23/E del 2020 ha considerato superate le indicazioni contenute nella risoluzione n. 395/E del 2008.

E’ stata pubblicata la circolare n. 31 del 4 settembre 2020 dell’Agenzia delle Dogane con cui al fine di facilitare le possibilità di accesso allo sdoganamento in mare, è stata estesa la procedura anche a navi mono clienti che trasportano merci alla rinfusa. Lo sdoganamento in mare si applica alle spedizioni di merci containerizzate, alle navi “carcarrier” e merci alla rinfusa mono cliente diverse da quelle sottoposte ad accisa, effettuate in procedura ordinaria. Inoltre ha preso avvio una sperimentazione operativa della durata di 6 mesi da effettuarsi presso i principali porti nazionali.

L’applicazione dei bonus 110%, ecologici o antisismici per l’edilizia previsti, in particolare, dal decreto Rilancio comporterà il concorso di diverse professionalità, affinché possano essere documentati tutti i requisiti richiesti per fruire della detrazione fiscale o per trasformarla, eventualmente, in credito d’imposta cedibile a imprese o finanziatori. Il buon esito delle operazioni, valutato anche e soprattutto nel momento in cui opere e adempimenti saranno sottoposti a controllo, dipenderà da scelte iniziali, dalla concreta esecuzione delle opere, da un lavoro di attestazione e di documentazione degli effetti degli interventi. Chi commette errori o negligenze sarà soggetto a sanzioni amministrative pecuniarie in concorso con eventuali sanzioni penali. Attenzione professionisti e imprese in relazione ai lavori nei quali sarete coinvolti!

La proroga dei versamenti al 16 settembre 2020 deve essere riferita esclusivamente agli accordi di adesione sottoscritti tra il 18 febbraio e l’11 maggio 2020: questo perché la norma contenuta nel decreto Rilancio intende far riferimento ai termini di versamento (di prima o unica rata) che scadono ordinariamente e originariamente nel periodo compreso tra il 9 marzo 2020 e il 31 maggio 2020, senza considerare nel computo dei termini le precedenti misure di differimento degli oneri tributari previste per fronteggiare l’emergenza da Covid-19, tra cui la sospensione di complessivi 64 giorni dettata dai decreti Cura Italia e Liquidità. Lo ha chiarito la circolare n. 25/E/2020 dell’Agenzia delle Entrate, sulla base del fatto che nelle procedure di adesione, conciliazione e mediazione il versamento della prima o unica rata deve avvenire entro 20 giorni dalla sottoscrizione dell’accordo.

La procedura per la richiesta del superbonus del 100% è alquanto complessa e richiede l’intervento, oltre che delle imprese che effettuano materialmente i lavori, di una serie di soggetti che, a vario livello, sono chiamati a prestare la propria qualificata opera professionale. Infatti, un passaggio fondamentale per far sì che tutta la procedura vada a buon fine è il rilascio delle varie attestazioni da parte dei tecnici qualificati, oltre che, al rilascio del visto di conformità da parte degli intermediari. Ma quanto costa tutto ciò, in termini non solo di responsabilità ma anche economici, a chi è chiamato a prestare la propria opera?

Il decreto fiscale 2020 ha introdotto alcune novità in materia di aliquote IVA relative ai veicoli utilizzati da soggetti invalidi. In particolare, l’applicazione dell’aliquota IVA ridotta al 4 per cento è stata estesa all’acquisto di auto ibride ed elettriche. La modifica si colloca nell’ambito delle agevolazioni riguardanti il settore delle auto destinate a persone con handicap, agevolazioni che vanno dalla detrazione IRPEF per i mezzi di locomozione all’esenzione dal pagamento del bollo fino all’azzeramento dell’imposta di trascrizione sui passaggi di proprietà. Quanto si può risparmiare?

Prende forma il tax credit per la patrimonializzazione delle imprese: il riconoscimento del credito è però assoggettato a una precisa procedura, in forza del vincolo di spesa posto dal decreto Rilancio, 2 miliardi di euro a valere sull’anno 2021. L’articolato iter procedurale riconosce il credito d’imposta (sia per gli investitori che per le imprese ricapitalizzate) secondo l’ordine di presentazione delle istanze e solo sino all’esaurimento delle risorse disponibili. Senza dubbio questo comporterà una sorta di “corsa alle delibere” e all’esecuzione degli incrementi patrimoniali. Una volta conclusa questa prima fase si potrà, dal 2021, passare all’invio delle istanze (prima il socio e poi la società) per ottenere il credito. Per questa fase si attende peraltro un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate.

La natura perentoria dei termini, implicando preclusioni nel compimento degli atti processuali, presupporrebbe la chiarezza del dato normativo e non giustifica il “pasticciaccio” dato dalla persistente confusione sulla cumulabilità dei differenti periodi di sospensione da accertamento con adesione, da Covid-19 e feriale, confusione alimentata dai decreti emergenziali. Sul piano dell’operatività, in caso di esito negativo del procedimento di accertamento con adesione, per non correre il rischio di incorrere nella declaratoria di inammissibilità per tardività, nel computo dei termini per la proposizione del ricorso introduttivo non si può prescindere dall’attribuire rilevanza al momento della presentazione dell’istanza di accertamento con adesione, fattore che potrebbe escludere l’operatività della sospensione feriale.

E’ stato istituito il codice tributo“4050” denominato “Ritenute d’acconto non operate versate dai lavoratori autonomi – art. 19, comma 1, D.L. 8 aprile 2020, n. 23 per consentire ai soggetti interessati il versamento delle ritenute tramite modello F24. Lo ha stabilito l’Agenzia delle Entrate con la risoluzione n. 50 del 2020. Il Decreto Agosto ha previsto l’ulteriore rateizzazione dei versamenti sospesi e ha stabilito che i versamenti possono essere effettuati per un importo pari al 50 per cento delle somme oggetto di sospensione, in un'unica soluzione entro il 16 settembre 2020, o, mediante rateizzazione.

In tema di stock option, la potestà impositiva dello Stato della fonte è subordinata alla condizione che i compensi in natura derivino da un'attività di lavoro dipendente svolta nello Stato, non rilevando l'eventuale diverso momento in cui il reddito è corrisposto e la circostanza che la tassazione avvenga in un periodo d'imposta successivo, in cui il dipendente non lavora più in detto Stato. Il collegamento con il territorio italiano si considera sussistente se nel vesting period, ossia nel periodo di maturazione del diritto, il dipendente ha svolto attività di lavoro nel nostro Paese. Lo ha chiarito l’Agenzia delle Entrate con la risposta a interpello n. 316 del 2020.