In questo periodo emergenziale si è accentuato (in modo ben poco sistematico, però) il ricorso, nell’ambito degli aiuti pubblici, allo strumento dei crediti d’imposta, utilizzati sempre più poliedricamente quali misure di politica economico-sociale. Si assiste ora a una pioggia di crediti d’imposta per ogni esigenza, una sorta di “bazar degli aiuti”, senza cognizione degli effetti prodotti e delle distorsioni sul sistema tributario e con il rischio di finire fuori controllo. A questi bonus si aggiungono, poi, anche le erogazioni dirette di somme, come quelle a fondo perduto, e la classica cassa integrazione oppure le indennità di disoccupazione. Quali sono i vantaggi (e i limiti) di questi meccanismi? E soprattutto: c’è un futuro di semplificazione ed efficienza nella loro applicazione?