Fisco

La legge di Bilancio 2020 prevede l’introduzione di un’imposta sul consumo di bevande con zuccheri aggiunti, la sugar tax. L’imposta colpisce le bevande edulcorate, ossia le bevande analcoliche sia destinate direttamente alla vendita, sia utilizzate, previa diluizione, per la realizzazione di prodotti finiti destinati al consumo alimentare umano. La sugar tax - fissata nella misura di 10 euro per ettolitro per i prodotti finiti, e di 0,25 euro per Kg, per i prodotti predisposti ad essere utilizzati previa diluizione - è determinata sulla base degli elementi indicati nella dichiarazione mensile che il soggetto obbligato deve presentare, ai fini dell'accertamento, entro il mese successivo a quello cui la dichiarazione si riferisce.

Il ricorso alla pseudonimizzazione nell'ambito del patrimonio informativo dell'Agenzia delle Entrate - che, in costante incremento, già contiene miliardi di informazioni di dettaglio relative ad ogni aspetto della vita privata di tutta la popolazione, ivi compresi i minori - non costituisce un'efficace garanzia. È una delle considerazioni espresse dal Garante per la protezione dei dati personali nella memoria inviata alla Commissione Bilancio del Senato sul disegno di legge di Bilancio 2020. L’attenzione del Garante si è focalizzata sulle disposizioni in materia di analisi del rischio per finalità di prevenzione e contrasto dell'evasione fiscale e sulle connesse limitazioni ai diritti dei contribuenti.

Il ricorso alla pseudonimizzazione nell'ambito del patrimonio informativo dell'Agenzia delle Entrate - che, in costante incremento, già contiene miliardi di informazioni di dettaglio relative ad ogni aspetto della vita privata di tutta la popolazione, ivi compresi i minori - non costituisce un'efficace garanzia. È una delle considerazioni espresse dal Garante per la protezione dei dati personali nella memoria inviata alla Commissione Bilancio del Senato sul disegno di legge di Bilancio 2020. L’attenzione del Garante si è focalizzata sulle disposizioni in materia di analisi del rischio per finalità di prevenzione e contrasto dell'evasione fiscale e sulle connesse limitazioni ai diritti dei contribuenti.

L’Italia continua a cimentarsi con la concorrenza fiscale ed arricchisce le agevolazioni per favorire l’attrazione del capitale umano. Al regime dei “neo-residenti” si aggiunge il potenziamento delle nor-me sugli “impatriati”, l’introduzione delle agevolazioni per i pensionati che si trasferiscono al Sud Ita-lia e un regime ad hoc per gli sportivi professionisti. Restano da correggere alcune storture, come la mancata estensione dei nuovi e maggiori benefici ai lavoratori qualificati già rientrati in Italia, e vi sono numerosi aspetti da chiarire sul regime degli sportivi, come la equiparazione dei prestiti agli acquisti di sportivi da parte dei club, il regime applicabile ai redditi derivanti dallo sfruttamento dei diritti di immagine, l’inquadramento delle “star companies” estere ed italiane.

L’Italia continua a cimentarsi con la concorrenza fiscale ed arricchisce le agevolazioni per favorire l’attrazione del capitale umano. Al regime dei “neo-residenti” si aggiunge il potenziamento delle nor-me sugli “impatriati”, l’introduzione delle agevolazioni per i pensionati che si trasferiscono al Sud Ita-lia e un regime ad hoc per gli sportivi professionisti. Restano da correggere alcune storture, come la mancata estensione dei nuovi e maggiori benefici ai lavoratori qualificati già rientrati in Italia, e vi sono numerosi aspetti da chiarire sul regime degli sportivi, come la equiparazione dei prestiti agli acquisti di sportivi da parte dei club, il regime applicabile ai redditi derivanti dallo sfruttamento dei diritti di immagine, l’inquadramento delle “star companies” estere ed italiane.

Modificando il decreto IVA, la legge Europea 2017 ha sancito il diritto del soggetto passivo al rimborso dell’IVA indebitamente versata. La norma ha recepito di fatto la procedura di “rimborso anomalo”, tradizionalmente applicato in materia di IVA pur in mancanza di una disposizione ad hoc. In alcuni casi, tuttavia, l’esigenza del rimborso è venuta meno a seguito delle novità introdotte dalla legge di Bilancio 2018 che ha stabilito il diritto del cessionario alla detrazione dell’IVA applicata dal cedente in misura superiore al dovuto, con applicazione della sola sanzione fissa da 250 a 10.000 euro. Tale norma, per espressa previsione del decreto Crescita, si applica retroattivamente.

Modificando il decreto IVA, la legge Europea 2017 ha sancito il diritto del soggetto passivo al rimborso dell’IVA indebitamente versata. La norma ha recepito di fatto la procedura di “rimborso anomalo”, tradizionalmente applicato in materia di IVA pur in mancanza di una disposizione ad hoc. In alcuni casi, tuttavia, l’esigenza del rimborso è venuta meno a seguito delle novità introdotte dalla legge di Bilancio 2018 che ha stabilito il diritto del cessionario alla detrazione dell’IVA applicata dal cedente in misura superiore al dovuto, con applicazione della sola sanzione fissa da 250 a 10.000 euro. Tale norma, per espressa previsione del decreto Crescita, si applica retroattivamente.

Il Parlamento europeo è tornato a chiedere che le multinazionali tenute al Country-by-Country reporting dovrebbero essere obbligate a rivelare, in via diretta o indiretta, cioè con la pubblicazione dei rispettivi bilanci annuali o tramite gli uffici competenti della Commissione, dove pagano le tasse e quanto. Per rafforzare tale volontà, i deputati europei hanno adottato una risoluzione ad hoc che esorta gli Stati membri a lavorare su un kit di norme, che obblighino le grandi aziende alla trasparenza in materia di imposte. La comunicazione “pubblica” Paese per Paese avrebbe anche l’effetto di accrescere la capacità degli azionisti nel valutare i rischi assunti dalle società, conducendo a strategie di investimento fondate su informazioni accurate.

Il Parlamento europeo è tornato a chiedere che le multinazionali tenute al Country-by-Country reporting dovrebbero essere obbligate a rivelare, in via diretta o indiretta, cioè con la pubblicazione dei rispettivi bilanci annuali o tramite gli uffici competenti della Commissione, dove pagano le tasse e quanto. Per rafforzare tale volontà, i deputati europei hanno adottato una risoluzione ad hoc che esorta gli Stati membri a lavorare su un kit di norme, che obblighino le grandi aziende alla trasparenza in materia di imposte. La comunicazione “pubblica” Paese per Paese avrebbe anche l’effetto di accrescere la capacità degli azionisti nel valutare i rischi assunti dalle società, conducendo a strategie di investimento fondate su informazioni accurate.

“A distanza di otto anni dall’introduzione dell’IMU, qualsiasi intervento sulla disciplina dell’imposizione locale sugli immobili dovrebbe avere caratteri di incisività, da un lato dal punto di vista della riduzione del carico di tassazione, dall’altro sul piano dell’eliminazione di palesi iniquità che caratterizzano l’attuale normativa”. Non è così, secondo Confedilizia, per la disposizione della legge di Bilancio 2020 dedicata all’unificazione IMU-TASI. Nel corso dell’audizione in Parlamento, Confedilizia ha sintetizzato in cinque obiezioni la propria contrarietà alla super-IMU.