Fisco

Ampio spazio all’IVA nel panorama fiscale europeo del prossimo futuro. Molto si è già fatto, anche per porre un freno al VAT gap e per semplificare le norme su cui si fonda l’imposta. Molto, però, resta ancora da fare. Ad oggi, si continua a discutere sulla proposta di concedere agli Stati membri più flessibilità nel fissare le aliquote IVA. Tra le norme ancora in corso di definizione resta, poi, centrale la proposta di direttiva relativa alle misure tecniche definitive per realizzare il futuro sistema dell'IVA nell'UE a prova di frode. Un meccanismo, questo, che promette lunghe discussioni, data l’incidenza che potrebbe avere nel riscrivere l’intero quadro dell’IVA europea.

L'esterometro debutta per la prima volta il 30 aprile, per effetto della proroga disposta con D.P.C.M. 27 febbraio 2019. Ma la disciplina è in continuo fermento: nonostante i chiarimenti già forniti, restano ancora molti dubbi irrisolti. Le stesse posizioni assunte dall’Agenzia delle Entrate suscitano in alcuni casi incertezze e perplessità negli operatori. È allora utile ripercorrere la disciplina dell’esterometro, alla luce anche delle indicazioni rese da Assonime nella circolare n. 10 del 2019, per analizzare chi sono i soggetti obbligati ed esclusi, quali operazioni rientrano nella comunicazione, come e quando deve essere inviata.

Le controversie relative “esclusivamente a sanzioni non collegate al tributo” possono essere definite con il pagamento del 15% del valore della controversia in caso di soccombenza dell’Agenzia delle Entrate nell’ultima o unica pronuncia giurisdizionale, non cautelare, sul merito depositata al 24 ottobre 2018, e con il pagamento del 40% del valore “negli altri casi”. I giudizi pendenti in Cassazione alla data del 19 dicembre 2018, caratterizzati dalla soccombenza dell’Agenzia delle Entrate “in tutti i precedenti gradi di giudizio”, possono essere invece definiti con il pagamento del 5% del valore della controversia. Come si definisce allora una controversia relativa a “sanzioni non collegate al tributo” pendente in Cassazione all’esito dei giudizi di merito favorevoli al contribuente?

Entro il 23 aprile 2019 (il 20 cade di sabato e il 22 è festivo) deve essere effettuato il versamento dell’imposta di bollo relativa alle fatture elettroniche emesse nel primo trimestre 2019. Il pagamento dell'imposta può essere effettuato mediante il servizio presente nell’area riservata presente sul sito dell'Agenzia delle Entrate, con addebito su conto corrente bancario o postale, oppure utilizzando il modello F24 predisposto dall'Agenzia stessa.

La partecipazione degli esercenti attività d’impresa, arti o professioni in società semplici, tranne nei casi in cui le stesse producano redditi di lavoro autonomo o d’impresa non costituisce causa ostativa all’applicazione del regime forfetario. Lo ha chiarito l’Agenzia delle Entrate che ha specificato che la decorrenza della causa ostativa non opera solo a condizione che il contribuente, nell’anno precedente a quello di applicazione del regime stesso, provveda preventivamente a rimuoverla, fatto salvo quanto precisato dalla circolare n. 9/E del 2019 con specifico riferimento alla partecipazione nelle società a responsabilità limitata.

Il carico dei tributi locali sulle imprese è elevato anche per il 2018, nonostante una lieve riduzione della pressione fiscale sull’anno precedente sia per i capannoni e sia per gli uffici. Lo ha evidenziato Assolombarda con il 7° Rapporto sulla fiscalità locale nei territori di Milano, Lodi e Monza e Brianza, con cui ha specificato come ha dedicato alla fiscalità locale un portale interattivo, accessibile a tutti, nel quale sono disponibili tutte le elaborazioni e i confronti dei 249 comuni analizzati, oltre a dati, grafici e map, per mettere a fattore comune le esperienze positive dei Comuni.

Se il duplice rapporto di lavoro autonomo e dipendente permane senza subire alcuna modifica sostanziale fino allo scadere del periodo di sorveglianza, non potrà applicarsi la causa ostativa, con conseguente applicazione del regime forfetario. Lo ha chiarito l’Agenzia delle Entrate che ha specificato come diversamente qualora il duplice rapporto di lavoro dovesse subire durante il periodo di sorveglianza modifiche sostanziali si applicherà la causa ostativa che comporterà la fuoriuscita dal regime forfetario nel periodo d’imposta successivo a quello in cui si verifica il mutamento sostanziale.

La riforma delle vendite telematiche stenta ad essere concretamente attuata dai tribunali e, laddove le modalità telematiche hanno trovato applicazione, emergono prassi non uniformi e interpretazioni divergenti anche a causa dell’eccessiva complessità della normativa. Lo ha evidenziato il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili nel nuovo documento pubblicato in tema di processo esecutivo, che racchiude le risposte fornite da oltre 550 commercialisti al questionario sulla tematica predisposta dal CNDCEC.

Nel caso di definizione agevolata della controversia tributaria da parte del cessionario che abbia detratto l’IVA indebitamente addebitatagli a titolo di rivalsa, il cedente può presentare domanda di rimborso entro il termine di due anni dalla data di restituzione al cessionario dell'importo pagato a titolo di rivalsa. Lo ha chiarito l’Agenzia delle Entrate con le risposte a interpello n. 128 e 129 del 23 aprile 2019, con cui ha specificato che il rimborso può avvenire per un importo pari a quanto restituito al cessionario, che non può essere superiore a quanto effettivamente pagato.

Regime forfetario off-limits per i soggetti che esercitano attività prevalentemente nei confronti di imprenditori con i quali sono in corso (o sono intercorsi nei 2 anni precedenti) rapporti di lavoro. In sede di prima applicazione della nuova causa ostativa, sono emersi dubbi su quali fattispecie rientrino nella nozione di “lavoro”. Nella circolare n. 9/E del 2019, l’Agenzia delle Entrate assume un’interpretazione piuttosto ampia: oltre alle ipotesi di lavoro dipendente, potrebbero essere ricondotti alla causa ostativa anche i rapporti di lavoro nell’ambito delle cooperative di produzione e lavoro, di servizi, agricole e della pesca, nonchè i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa senza vincolo di subordinazione e l’attività libero professionale intramuraria del personale dipendente del SSN.