Fisco

Con la circolare n. 9/E/2018, l’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti in merito alla disciplina dello split payment dell’IVA, a seguito delle modifiche apportate con effetto dal 1° gennaio 2018 dal D.L. n. 148/2017, in particolare per quanto concerne l’estensione della platea dei soggetti interessati e le regole per l’individuazione dei soggetti stessi. La circolare fornisce anche precisazioni di carattere più generale, chiarendo per esempio che esulano dalla disciplina speciale le prestazioni fatturate all’Autorità giudiziaria dai consulenti tecnici d’ufficio.

Il Governo Conte intende invertire l’onere della prova in ambito tributario. Il problema è capire come questo annuncio possa tradursi tecnicamente: in questa fase, infatti, i dubbi sono ancora molti e molte sono anche le perplessità sulla praticabilità di tale proposito. Una cosa, però, è certa: per cambiare davvero il rapporto con il Fisco non servirebbe solo ridurre le presunzioni legali relative a favore dell'Erario, ma sarebbe altrettanto necessario cambiare la cultura del controllo fiscale. Il vero problema del futuro, quindi, sarà non solo invertire l’onere della prova (ovvero, più ragionevolmente, limitare l’uso delle presunzioni legali nel sistema tributario), ma come impedire eventuali abusi nell’accertamento.

Con la sentenza n. 14964 depositata l’8 giugno 2018, la Cassazione ha chiarito che in caso di modifica legislativa di una norma impositiva che ha valore solo per il futuro, ove i presupposti della stessa siano profondamente modificati, una violazione commessa nella vigenza della sua precedente formulazione comporta si la debenza del tributo, ma non delle sanzioni, in applicazione del principio del favor rei.

Per il reato di occultamento e distruzione delle scritture contabili occorre la preesistenza delle scritture contabili, in quanto la semplice omessa tenuta dei registri non costituisce illecito penale tributario. A precisarlo, è la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 26247, depositata il giorno 8 giugno 2018 secondo la quale la realizzazione di un reato, richiede la completa corrispondenza tra gli elementi costitutivi della fattispecie e quelli dell’evento compiuto dal soggetto interessato e quindi l’elemento oggettivo (il fatto), quello soggettivo (il dolo o la colpa), ed i presupposti.

“Se uno fattura di più, risparmia di più, reinveste di più, assume un operaio in più, acquista una macchina in più e crea lavoro in più”. Tale concetto, espresso in tema di flat tax, resuscita il principio del trickle down, ossia la teoria della goccia, dell’effetto sgocciolamento dall’alto verso il basso, secondo cui i benefici economici elargiti a vantaggio dei ceti abbienti in termini di alleggerimento della pressione fiscale favorirebbero l’intera società, comprese le classi medie e le fasce di popolazione più disagiate. Tuttavia, l’incremento delle disuguaglianze generato dall’applicazione pratica di questa teoria ostacola la crescita economica e determina una riduzione dei consumi, un non correlato incremento degli investimenti, un’eccessiva finanziarizzazione dell’economia a scapito di quella reale e produttiva.

Gli Stati membri potranno avvalersi del reverse charge settoriale e del Quick Reaction Mechanism fino al 30 giugno 2022. Tanto prevede la COM(2018) n. 298, relativa alla proroga dell'applicazione del meccanismo facoltativo di inversione contabile alla cessione di determinati beni e alla prestazione di determinati servizi a rischio frodi e del meccanismo di reazione rapida contro le frodi in materia di IVA. In attesa del Generalised Reverse Charge Mechanism - GCRM, questi strumenti straordinari permettono di combattere efficacemente le frodi IVA in determinati ambiti e in caso di fenomeni “improvvisi” e “massicci”. Di contro, aumentano i costi di conformità delle imprese, soprattutto per le PMI.

I fabbricati collabenti, classificati nella categoria catastale F/2, non determinano alcun obbligo di versamento ai fini dell’IMU e della TASI. Sono costruzioni fatiscenti, ridotte allo stato di rudere che, in quanto sprovviste di rendita catastale, non determinano alcun obbligo di pagamento. In mancanza dell’attribuzione di rendita, infatti, la base imponibile è azzerata, dovendosi ritenere esclusa l’assoggettabilità ai tributi anche sull’area sottostante. L’esonero dagli obblighi di versamento cessa quando si provvede alla demolizione totale dell’unità collabente, con il ritorno alla tassazione ai fini IMU e TASI dell’area sottostante.

Accanto all’obbligo di fatturazione elettronica delle cessioni di carburante, la legge di Bilancio 2018 ha previsto, a decorrere dal 1° luglio 2018, l’obbligo di memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi delle cessioni di carburante. In particolare, oggetto della comunicazione sono i corrispettivi giornalieri che derivano da cessioni di benzina e gasolio destinati ad essere utilizzati come carburanti per motori. Con provvedimento del 28 maggio 2018, le Agenzie delle Entrate e delle Dogane hanno definito le informazioni da comunicare, nonché i soggetti passivi IVA obbligati e le modalità da seguire, con riferimento alle cessioni effettuate dal 1° luglio 2018

Con risoluzione n. 44/E del 2018 l’Agenzia delle Entrate ha istituito il codice tributo NRPP per consentire, ai soggetti neo residenti ad alta capacità contributiva che hanno esercitato l’opzione per il regime agevolativo introdotto dalla legge di Bilancio 2017, di procedere con il versamento dell’imposta sostitutiva dell’IRPEF sui redditi prodotti all’estero. Il versamento va effettuato tramite modello F24 ELIDE. L’imposta sostitutiva è dovuta nella misura forfettaria di 100.000 euro per ogni anno d’imposta in cui è valida l’opzione (25.000 euro per ciascuno dei familiari del contribuente che esercita l’opzione, nel caso in cui l’opzione sia stata estesa a tali soggetti).

Trattamento dei crediti tributari e contributivi nell’ambito delle soluzioni alla crisi d’impresa che sono disciplinate dalla Legge Fallimentare. L’Accademia Romana di Ragioneria ha fornito un quadro riepilogativo della disciplina relativa con la nota n. 8 datata 11 giugno 2018, seguito della riforma del contenuto dell’art. 182 ter della Legge fallimentare.