Dal 1° gennaio l’Agenzia delle Entrate applica specifiche procedure di rischio e di controllo per verificare, in capo agli esportatori abituali, il possesso dei requisiti necessari per avvalersi del beneficio di emettere dichiarazioni di intento, eredità della legge di Bilancio 2021. Un soggetto si considera esportatore abituale se, nell’anno solare precedente (ovvero negli ultimi dodici mesi), ha registrato cessioni all’esportazione, cessioni intracomunitarie ed altre operazioni assimilate per un ammontare superiore al 10% del volume d’affari. Quali requisiti deve rispettare un’impresa per avvalersi del beneficio di emettere la dichiarazione di intento? E qual è la procedura di controllo attuata dall’amministrazione finanziaria?