Dopo la Corte costituzionale è ora la volta della Corte di cassazione che smonta il Jobs Act con riferimento al diritto alla reintegrazione nel posto di lavoro in caso di licenziamento disciplinare. E’ la conclusione a cui si potrebbe giungere leggendo la sentenza della Cassazione n. 12174 dell’8 maggio 2019 che interviene sull’unica ipotesi di reintegrazione per i lavoratori assunti in regime di tutele crescenti: quella relativa (appunto) ai licenziamenti disciplinari. La Suprema Corte si basa sui criteri richiesti per l’applicazione della tutela reintegratoria: l'”insussistenza del fatto materiale” e l’”insussistenza del fatto contestato”. A quali conclusioni giunge?
Fonte: IPSOA – Informazione quotidiana su fisco, lavoro e pensioni, bilancio, gestione d’impresa e finanziamenti.