Emergenza Covid-19 e imprese inattive: perché l’attività del RPD deve proseguire comunque

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Le misure particolarmente restrittive per evitare il contagio adottate dal Governo, dai Presidenti delle Regioni e dai Sindaci hanno indotto alcune imprese, costrette ad interrompere temporaneamente la propria attività, a ritenere che, parimenti, si potesse sospendere o revocare per il medesimo lasso di tempo l'incarico di RPD – Responsabile della Protezione dei Dati precedentemente conferito. Ma un'analisi approfondita delle disposizioni privacy dimostra il contrario. Le imprese, anche se temporaneamente inattive, di fatto continuano ad effettuare trattamenti di dati su cui l'RPD ha comunque un dovere di sorveglianza e supporto. Inoltre l'RPD non dovrebbe essere considerato un mero costo da tagliare, bensì una risorsa per organizzare e pianificare la ripresa del business e la riconquista del mercato.

Fonte: IPSOA – Informazione quotidiana su fisco, lavoro e pensioni, bilancio, gestione d’impresa e finanziamenti.

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