Una normativa nazionale può non garantire i diritti salariali dei lavoratori subordinati il cui rapporto di lavoro sia cessato più di tre mesi prima della trascrizione nel Registro delle imprese della sentenza di apertura della procedura di insolvenza a carico del loro datore di lavoro. E’ quanto ha dichiarato nella sentenza del 25 luglio la Corte di Giustizia dell’Unione Europea nella causa n. C-338/17.
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