Lavoro

Il diritto dell’Unione europea è incompatibile con una normativa nazionale che stabilisce la perdita automatica, per il lavoratore, delle ferie annuali retribuite spettanti (nonché del diritto all’indennità finanziaria per quelle non godute) per il solo fatto di non averle chieste prima della cessazione del rapporto di lavoro. Il diritto può estinguersi solo se il datore di lavoro è in grado di dimostrare che il lavoratore, deliberatamente e con piena cognizione, si è astenuto dal fruire delle ferie dopo essere stato posto nelle condizioni di chiederle e informato sulle conseguenze della mancata fruizione.

Il Consiglio nazionale dei Consulenti del Lavoro ha presentato direttamente al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali la richiesta di misure a sostegno di cittadini, professionisti ed imprese volte a consentire di affrontare i disastri che hanno fatto seguito al forte maltempo che in questi giorni si è abbattuto sul nostro Paese.

L’INPS, nella circolare n. 105 del 2018, specifica tutte le modalità di richiesta e fruizione della sospensione dai versamenti contributivi e dai relativi adempimenti prevista in favore di aziende e lavoratori autonomi operanti nei territori colpiti dal Sisma che ha funestato l’isola di Ischia nel 2017.

Il diritto di ogni lavoratore alle ferie annuali retribuite deve essere considerato un principio particolarmente importante del diritto sociale dell’Unione, al quale non si può derogare. Pertanto La Corte di Giustizia UE conferma che, secondo il diritto dell’Unione, il decesso di un lavoratore non estingue il suo diritto alle ferie annuali retribuite e precisa, inoltre, che gli eredi di un lavoratore deceduto possono chiedere un’indennità finanziaria per le ferie annuali retribuite da lui non godute. Nel caso in cui il diritto nazionale escluda una simile possibilità gli eredi possono invocare direttamente il diritto dell’Unione, nei confronti tanto di un datore di lavoro pubblico quanto di un datore di lavoro privato.

Con l’entrata in vigore delle novità sui contratti a termine, da più parti si torna a pensare all’efficacia derogatoria delle intese collettive. Il tanto discusso art. 8 del D.L. n. 138/2011, infatti, consente, in taluni casi e seguendo criteri rigidissimi, di giungere ad accordi collettivi di secondo livello che possono modificare anche disposizioni di legge. Legittimate a sottoscriverli sono le rappresentanze aziendali di associazioni dei lavoratori comparativamente più rappresentative. Ma come può un’azienda essere sicura di operare con una organizzazione sindacale avente i requisiti legali per contrattare? Se ne parlerà nel corso del V Forum TuttoLavoro, organizzato da Wolters Kluwer in partnership con Dottrina Per il Lavoro e L’Economia del Corriere della Sera, in programma a Roma il 28 novembre 2018.

Possono accedere al beneficio fiscale previsto per i lavoratori impatriati i dipendenti distaccati all’estero che rientrano in Italia per svolgere ruoli differenti, anche di portata superiore, rispetto alle mansioni ricoperte in territorio straniero. E’ il chiarimento fornito dall’Agenzia delle Entrate, con la risposta ad interpello n. 45 del 2018. In questa particolare ipotesi, l’assunzione in Italia era finalizzata al distacco all’estero. Inoltre, il lavoratore aveva mantenuto all’estero il centro dei suoi interessi e non si era iscritto all’anagrafe della popolazione residente, qualificandosi, quindi, quale soggetto fiscalmente non residente in Italia.

Prendono forma le norme sul reddito di cittadinanza. L'erogazione, centralizzata a livello nazionale, dovrebbe avvenire sotto forma di carta acquisti da utilizzarsi per beni interamente tracciati; mentre per i pagamenti che necessitano di bonifico bancario si potranno utilizzare sistemi di pagamento tramite apposita app (smart payment). Per richiederlo sarà necessaria la domanda, anche se a regime, con l’ISEE precompilato, per i possibili beneficiari ci sarà un meccanismo quasi automatico di conoscenza del diritto al beneficio e della possibilità di fare domanda. Previsto, oltre al rafforzamento dei Centri per l’impiego, l’istituzione del “Fondo per il reddito di cittadinanza” con una dotazione pari a 9 miliardi di euro annui a decorrere dall'anno 2019. Quali saranno le condizioni per fruire del beneficio?

Cisambiente, Legacoop Servizi, AGCI Servizi e Confcooperative Lavoro e servizi con FP CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI e FIADEL, con il verbale di accordo del 22 ottobre 2018, hanno fornito norme di armonizzazione per l'applicazione del CCNL 10 luglio 2016 servizi ambientali da parte delle aziende cooperative. Il termine di applicazione del CCNL non potrà andare oltre il 1° luglio 2019. La scadenza per l'applicazione dell'ultima tranche dei minimi di retribuzione è posticipata dal 1° dicembre 2018 al 1° marzo 2019.

Il Rapporto 2018 sulle libere professioni, presentato in occasione del Congresso nazionale di Confprofessioni, ha evidenziato le difficoltà che incontrano oggi i professionisti che svolgono quotidianamente una professione che amano ma che garantisce tutele e certezze economiche giudicate dai più poco soddisfacenti.

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha provveduto alla rivalutazione del tasso annuo di capitalizzazione dei montanti contributivi per l’anno 2018. L’operazione di aggiornamento è stata effettuata sulla base dei dati resi noti dall’ISTAT in data 30 ottobre 2018.